Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 6 novembre 2016

Il turismo ferroviario nuovo modello di valorizzazione del territorio

In queste ultime settimane, la Ferrovia Pedemontana Gemona-Sacile è tornata sotto i riflettori grazie alle iniziative del nostro Comitato e all’intervenuto accordo tra Fondazione FS, Regione FVG e RFI spa che permetterà l’inserimento della linea nell’ambito del progetto “Binari senza tempo” della Fondazione e la sua riapertura sia per scopi turistici che per la tradizionale attività di trasporto di persone (TPL).
Un progetto importante quello della Fondazione FS, che in altre realtà è già in avanzato stato di realizzazione, che sta permettendo importanti ricadute economiche sui Territori interessati.
Grazie al recupero di ferrovie dimenticate ed abbandonate è stato infatti possibile promuovere nuove forme di “turismo lento” legate al treno, sfruttando le eccellenze locali (centri storici, bellezze artistiche e naturalistiche, piste ciclabili, percorsi enogastronomici, ecc.).
Un esempio virtuoso è in particolare la Sicilia, con la sua Ferrovia dei Templi, la quale dal giugno 2014 è stata riattivata, grazie all'intervento di riqualificazione posto in essere da Fondazione e dall’Associazione Ferrovie Kaos; la linea è ufficialmente inserita all'interno del progetto di Fondazione FS denominato "Binari senza tempo" e risulta essere una delle 6 ferrovie turistiche nazionali. Nel marzo del 2016, è stata ufficialmente riattivata, dopo 38 anni, la stazione di Porto Empedocle Succursale, nel cuore della città.
Il progetto in questi mesi ha permesso di sviluppare un “nuovo” modo di visitare uno dei più importanti distretti turistici della Sicilia, attirando l’attenzione degli operatori esteri del settore.
Un tour operator tedesco ha infatti commissionato alla Fondazione FS un pacchetto di itinerari in treno storico sulla “Ferrovia dei Templi”, i cui binari partono da Agrigento e Porto Empedocle conducendo direttamente al cuore del Parco Archeologico, Patrimonio UNESCO.
I viaggi saranno effettuati a bordo delle "Littorine" d’epoca ALn 668 serie 1600 nei mesi di ottobre e novembre 2016 e febbraio, marzo e aprile 2017. Sono previste 30 corse e più di 3mila turisti, con una media di 100 partecipanti ad ogni evento.
Il treno storico si conferma così come mezzo ideale per visitare la Valle dei Templi - grazie alla strategica fermata Tempio di Vulcano, adiacente all’ingresso del Parco e del Giardino della Kolymbethra – trasformando il mezzo e i tempi di trasporto in una bella esperienza all’interno del viaggio stesso.
Proprio per offrire un servizio di assistenza alla clientela e per promuovere gli itinerari turistici sui rotabili d’epoca, la Fondazione FS ha aperto un proprio Presidio Turistico presso la stazione di Agrigento Centrale, primo della intera rete.
Con la “Ferrovia dei Templi” si aggiunge un tassello importante per lo sviluppo economico del territorio di Agrigento, fortemente legato al settore del turismo.
Agrigento sta vincendo così la sua sfida, sfruttando al meglio la sua ferrovia, implementando l’offerta turistica e valorizzando le proprie eccellenze.
La Pedemontana dovrà fare altrettanto: da mesi sosteniamo che Regione FVG, Comuni e Associazioni debbano creare le condizioni per arrivare preparati alla riapertura della ferrovia, sfruttando tutte le potenzialità turistiche del territorio oggi inespresse.
Si dovrà ad esempio puntare decisi sul completamento e miglioramento della Ciclovia FVG3, la quale proprio a Gemona si interseca con la più nota Ciclovia Alpe Adria - FVG1, percorsa annualmente da migliaia di ciclisti.
Oltre alla ciclabile però si dovranno individuare percorsi turistici ad hoc, sfruttando le varie peculiarità del Territorio, da quelli naturalistici di cui la Pedemontana ne è particolarmente ricca (es. Riserva Naturale di Cornino) a quelli cultuali ed enogastronomici. 
Sarà inoltre basilare la creazione di Infopoint, valorizzando gli immobili ferroviari e in particolare le stazioni, favorendo campagne informative per attrarre turisti.
Il treno pertanto sarà una delle componenti del progetto turistico, ma non l’unica: bisognerà da subito far tesoro delle esperienze altrui, cercando di importare i modelli che in altre realtà italiane già funzionano.
Non sarà facile in quanto il progetto richiede soprattutto unità di vedute e di intenti; tutti dovranno "remare" nelle medesima direzione, senza protagonismi di sorta. Questa è la vera sfida che attende la Pedemontana, non tanto quella di riaprire la ferrovia!   

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