Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 20 settembre 2016

Il Comitato organizza una Mostra fotografica e documentaria in onore della Ferrovia Pedemontana

Sabato 8 ottobre alle ore 18:00 verrà inaugurata la Mostra “La Ferrovia Pedemontana, tra storia e turismo”, che si terrà a Gemona del Friuli (UD) presso il Museo di Palazzo Elti.
La Mostra resterà aperta dall’8 al 30 ottobre e ripercorrerà la storia gloriosa della ferrovia Gemona-Sacile, dalla sua costruzione sino ad oggi, con fotografie, modelli e documenti ferroviari, alcuni dei quali inediti.
L’evento è organizzato dal Comitato Pendolari Alto Friuli, con la partnership dell’Amministrazione Comunale di Gemona del Friuli, della Fondazione Ferrovie dello Stato e del Messaggero Veneto.
La Mostra è patrocinata da numerosi Enti e Istituzioni (Regione FVG, Province di Udine e Pordenone, Turismo FVG, Comunità Montana Friuli Occidentale, Fondazione CRUP, Fiab e numerosi Comuni interessati dalla tratta (Osoppo, Forgaria, Pinzano, Vito d’Asio, Castelnovo, Travesio, Meduno, Cavasso Nuovo, Fanna, Aviano, Polcenigo, Budoia e Sacile).
L’iniziativa nasce dalla volontà degli appassionati del mondo ferroviario del Friuli Venezia Giulia di ricordare, nel 40° anniversario del terremoto che colpì il Friuli, l’importanza e la funzione strategica che rivestì la Ferrovia Pedemontana in quei tragici momenti, consentendo l’arrivo dei primi soccorsi alle zone terremotate; numerosi sono i documenti e le loro collezioni fornite rispettivamente dal Circolo Fotografico Friulano, Dopolavoro Ferroviario – Sat di Udine, Ferrovia Willy, dal Gruppo 835 Vapore Vivo, Italia Nostra, I Treni di Romano, Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio, Vecchi Binari FVG e Viaggi Lenti.
La linea Gemona-Sacile venne inaugurata il 28 ottobre 1930; con i suoi 74 km e le 18 stazioni si snoda lungo una delle zone più belle e suggestive della nostra Regione, attraversando ben 19 Comuni tra le Provincie di Udine e Pordenone.
Come noto, dal 6 luglio 2012 il servizio ferroviario è sospeso a causa di una frana che si è verificata nei pressi della stazione di Meduno: da 4 anni ci si batte per la sua riapertura e valorizzazione.
Il Comitato Pendolari Alto Friuli fin da subito si è mobilitato per sollecitare le Istituzioni deputate alla riapertura e rilancio della ferrata: basti pensare alla Staffetta “Treni-Taglia” che ha percorso tutta la linea da Gemona a Sacile nel novembre 2012, coinvolgendo numerosi enti e associazioni della Società Civile.
In questi ultimi anni si è discusso sul futuro della Pedemontana, pensando al suo rilancio e a nuove prospettive di sviluppo economico per le nostre Comunità, non solo legate all’utilizzo del treno come mezzo di trasporto tradizionale, ma anche come veicolo del “viaggio lento”, volto a promuovere sul Territorio il turismo mediante l’utilizzo di convogli storici.
L’obiettivo è quello di rivedere presto viaggiare il treno lungo i binari della Gemona-Sacile, con un nuovo servizio in grado di soddisfare sia la domanda di mobilità locale, che la funzione turistica a supporto della Ciclovia Fvg3.
La Mostra si pone come occasione per una riflessione sul futuro della Pedemontana, che rappresenta indiscutibilmente uno dei pilastri irrinunciabili delle nostre Comunità: in quest’ottica, nel giorno di inaugurazione sono previsti interventi di autorevoli relatori, tra cui quello del Direttore della Fondazione FS, ing. Luigi Cantamessa, dello storico ferroviario, dott. Romano Vecchiet e di vari rappresentanti istituzionali.
Particolarmente interessante sarà la presenza della Fondazione Ferrovie dello Stato, con il suo direttore, l’ing. Luigi Cantamessa, ritenuto dagli appassionati e non un vero "salvatore delle ferrovie", protagonista indiscusso nella salvaguardia del patrimonio ferroviario italiano.
Grazie al progetto “Binari senza tempo”, infatti, Fondazione FS sta garantendo il recupero per finalità turistiche di varie linee della rete ferroviaria d’Italia: dal 2014 sono ben sei le linee riaperte (Ferrovia del Lago da Palazzolo sull’Oglio a Paratico, la Ferrovia della Val d’Orcia da Asciano a Monte Antico, la Ferrovia del Parco da Sulmona a Castel di Sangro, la Ferrovia dei Templi da Agrigento a Porto Empedocle, la Ferrovia della Valsesia da Vignale a Varallo, la Ferrovia della Val Tanaro da Ceva a Ormea), su altre due linee sono in corso lavori per una loro futura riapertura, rispettivamente la Ferrovia dell’Irpinia (Avellino-Rocchetta Sant’Antonio) e la Linea Alcantara–Randazzo.
Un progetto importante quello della Fondazione FS, che potrebbe abbracciare anche la Gemona-Sacile, o almeno un tratto della stessa (Maniago-Gemona).
La riapertura dell’intera linea non è in discussione, tuttavia è necessario distinguere le condizioni e gli scenari, considerato che se la tratta Sacile-Maniago gode senza dubbio di una domanda effettiva e potenziale in grado di giustificare un servizio di trasporto pubblico locale, la parte alta della linea (Maniago-Gemona), risulta invece scarsamente popolata, con le stazioni molto distanti dai Paesi, che però può essere valorizzata per progetti mirati allo sviluppo turistico-culturale.
La Pedemontana deve quindi rivivere in maniera differente: sia sotto il tradizionale servizio di tpl mediante la rimodulazione del servizio lungo la tratta Maniago-Sacile, ottimizzando le corse in base alle coincidenze da e per Venezia e da e per Udine/Pordenone, tenendo conto delle esigenze di mobilità di studenti e pendolari, sia in base ad una nuova logica di trasporto, ispirato alla valorizzazione turistica del nostro Territorio lungo la tratta Maniago-Gemona, grazie al progetto “Binari senza Tempo” curato dalla Fondazione FS.
Si tratta di realizzare un vero e proprio progetto territoriale che permetta di sfruttare al meglio la ferrovia, prestando attenzione al patrimonio dei manufatti ferroviari esistenti, valorizzandoli e trasformandoli in prospettiva turistica in veri e propri punti di interesse, con percorsi culturali e naturalistici ad hoc, oltre ad ottimizzare le potenzialità inespresse della ciclabile FVG3.

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