Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 14 gennaio 2016

Udine: Comune e PD contrari all'eliminazione dei passaggi a livello

Ha vinto il buon senso!
Finalmente la politica udinese e in particolare il PD ha preso finalmente le distanze dall'assurda crociata a del Comitato Antitreno.
Nel corso di un incontro a cui hanno partecipato l’Assessore regionale alla Mobilità, Mariagrazia Santoro, l’Assessore comunale alla Mobilità di Udine, Enrico Pizza, il Vicesindaco Carlo Giacomello e alcuni rappresentanti del PD locale, si è chiarito che il Comune di Udine è contrario all'abolizione dei passaggi a livello nella zona Est della città.
L’Assessore Enrico Pizza ha sottolineato che con il piano della mobilità urbana “si immagina nel futuro un sistema di metropolitana leggera” che si traccia già nelle tratte attorno alla citta, nei percorsi che collegano Cividale a Udine ma anche a Codroipo, Palmanova a Gemona. Pizza ha anche fatto il punto sull'inquinamento della zona, ricordando che “abbiamo installato le centraline dell'Arpa per verificare la qualità dell'aria. Sono stati analizzati i dati raccolti in un intero anno e non ci sono differenze rispetto ad altre zone città”.
L’Assessore Santoro ha poi evidenziato il lavoro svolto dalla Regione, “la quale si è mossa con decisione con Rfi per eliminare i cosiddetti colli di bottiglia, ottenendo importanti risorse economiche per sopperire a carenze sulle linee e fornire i mezzi per migliorare il trasporto ferroviario regionale. Il tema di Udine è da subito apparso centrale al punto da ottenere il finanziamento di 10 e poi di 50 milioni di euro e così dal 13 dicembre scorso, con il cambio orario invernale, quasi la totalità dei treni merci è stata deviata via cintura. Allo stesso modo è stato precisato che in fase di gestione alcuni merci transitano ancora per questioni di ordine tecnico, legate alla composizione dei convogli. Dati alla mano, dal 13 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 sono transitati solo l'8.6% dei treni merci nella tratta interna alla città di Udine”.
L’Assessore Santoro ha sottolineato che ora è in fase di avvio il secondo step del progetto che prevede la dismissione dello scalo di Udine Parco, il quale occupa un'area considerevole nella prossimità di via Buttrio e l'apertura a Udine Sud di una nuova stazione a Cargnacco e un nuovo scalo che sarà finanziata da Abs e Ziu (stanziati in finanziaria 1 milione e 600 mila euro per l'acquisto e l'avvio della progettazione). I lavori dovrebbero essere inaugurati nel 2017.
La parola fine sulla vicenda l’ha messa il Vicesindaco di Udine Carlo Giacomello, il quale ha precisato che si “manterranno i passaggi ferroviari in città, lavorando per migliorarne l'efficienza, questa è la strada giusta per contribuire al futuro della città, dando ai cittadini ciò di cui hanno bisogno. Infatti - ha concluso - accanto alle esigenze dei comitati cittadini che chiedono l'eliminazione totale dei passaggi in città, che abbiamo sempre ascoltato e che continueremo ad ascoltare, dobbiamo tener conto anche delle legittime richieste dei comitati dei pendolari che, viceversa, sono da sempre contrari allo spostamento dei treni passeggeri
Ha prevalso il buon senso su provincialismo imbarazzante e sull’assurda pretesa di un manipolo di residenti dalla visione "immobiliar-patrimoniale" che volevano anteporre interessi meramente personali a quelli della collettività.
Se poi teniamo conto della critica ambientalista, la questione sfiorava il grottesco.
Da sempre siamo favorevoli all’eliminazione del “collo di bottiglia” costituito dallo scollegamento funzionale delle stazioni di Udine Parco e Udine Centrale, il quale è causa di un aumento dei costi e dei tempi di manovra, nonché allo spostamento di tutti i treni merci lungo la linea di cintura fuori città.
Siamo invece contrari all'eliminazione della linea Bivio Vat-Udine Centrale e allo spostamento del traffico passeggeri lungo la linea di Cintura, in quanto sotto il profilo ferroviario si tratta di un’opera insensata per vari motivi:
1) la linea di cintura è un falso “doppio binario” e di fatto lo spostamento di tutto il traffico conseguirebbe la creazione di un mega ingorgo proprio all’imbocco della stazione di Udine;
2) l’andamento curvilineo della linea di cintura limita la velocità dei treni a 60 km/h., determinando un significativo aumento dei tempi di percorrenza (circa 10 min.) visto anche l’allungamento del percorso (4 km);
3) l’allungamento del percorso determinerebbe inoltre un aumento delle tariffe per gli utenti e anche per la Regione, la quale sarebbe onerata di un aumento dei costi del contratto di servizio con Trenitalia, nonché un aumento dei pedaggi richiesti da RFI.
Tutto ciò conseguirebbe un generale calo dell’attrattività, competitività e sostenibilità economica del trasporto ferroviario.
Rammentiamo che la nuova linea Pontebbana, inaugurata nel 2000, è costata la bellezza di 1000 miliardi di Lire ed è stata progettata per far viaggiare oltre 200 treni al giorno; oggi la linea è sfruttata solo per il 40% del suo potenziale nonostante risulti parte dell’asse strategico del Corridoio Europeo Baltico Adriatico.
La Pontebbana da Bivio Vat a Udine resterà pertanto una ferrovia e non verrà dismessa, né verrà realizzata nessuna pista ciclabile.
Si è cercato di cavalcare e strumentalizzare ad arte questa triste vicenda solo per interessi personali, come ben sottolineato dal Presidente del Cordicom, che ha accusato senza mezzi termini il portavoce del Comitato Antitreno, Matteo Mansi (consigliere comunale di Udine), di utilizzare la questione dei passaggi a livello solo per fare propaganda elettorale.
Messa la parola fine sulla vicenda invitiamo il consigliere Mansi ad impegnarsi concretamente per migliorare la situazione della città, interessandosi ad esempio alla situazione di degrado in cui versa la stazione di Udine, prima stazione del FVG con oltre 8 milioni di passeggeri l'anno.
Basti pensare che i viaggiatori che escono dalla stazione non dispongono neppure di un passaggio pedonale per attraversare in sicurezza il piazzale esterno e sono costretti a zigzagare tra autobus e taxi a loro rischio e pericolo.
Ma ovviamente ciò non interessa al consigliere visto che i pendolari non votano a Udine !

4 commenti:

Antonio ha detto...

Sbaglio o il MessaggeroVeneto non ne parla?

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

La stampa ha dato ampio risalto alla questione, vedi gli articoli:
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/01/16/news/passaggi-a-livello-la-minaccia-dell-esposto-1.12786603

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/01/16/news/i-pendolari-crociata-assurda-prevalga-il-buonsenso-1.12786605

Finalmente si è presa una decisione: come abbiamo sottolineato ha vinto il buon senso, ma soprattutto chi ha deciso ha compreso le problematiche tecniche legate alla situazione della circolazione ferroviaria.
Notiamo purtroppo che ci sono forze politiche, che fino ad oggi stavano alla finestra, ora cercano invece di sostenere la campagna del Comitato Antitreno solo per visibilità personale e per dire qualcosa in contraddizione alla maggioranza.
Questo è il caso del M5S: se i politici avessero meno smania di andar sul giornale e si impegnassero di più a leggere le carte e ad approfondire certe conoscenze ferroviarie forse starebbero zitti!
Rammentiamo che con una cifra ben inferiore ai 60 milioni di € si potrebbe risolvere il problema alla radice, costruendo un semplice sottopassaggio in via Cividale (costo al max 4 milioni), espropriando ed abbattendo alcune case ed erigendo alcune barriere antirumore.
L’utilità pubblica giustifica gli espropri. Non si comprende perché si debba spendere 10 volte tanto solo per tutelare interessi personali di singoli che erano ben coscienti al momento dell’acquisto della casa o della costruzione che lì c’era una ferrovia!

LorenzoP ha detto...

Divertente? Interessante? Eccezionale?
Avete messo possibilità di scelta solo positive, ma io questo vostro comunicato lo definirei "fastidioso" e, in alcune parti, "farneticante".
Continuate a scrivere di un "manipolo" di residenti che si lamenta. Se ogni tanto chi scrive questi comunicati si facesse un giro per via Cividale, via del Bon e via Buttrio/Valeggio si accorgerebbe che lungo la ferrovia ci sono decine di case, molte delle quali sono condomini a più piani. Quindi altro che "manipolo" di residenti: ci sono centinaia di residenti lungo quella tratta ferroviaria che ogni giorno sentono le sbarre abbassarsi ed i treni transitare!
Ma è forse solamente chi abita lungo il tracciato ferroviario ad essere penalizzato dal numeroso passaggio di treni? Passaggio che talvolta si protrae per diversi minuti perché il treno rallenta o si ferma in prossimità delle sbarre attendendo il segnale dalla stazione dei treni?
Ovviamente no! Code di auto (le biciclette dopo un po' passano anche con le sbarre abbassate, anche se non potrebbero) si formano quotidianamente e sono le code di chi, spesso anche più volte al giorno, deve passare per quelle strade che sono trafficate (non solo via Cividale!).
Il che ovviamente crea problemi di inquinamento (gas di scarico), oltre che rallentamenti della circolazione (compreso delle forze dell'ordine e di soccorso, che pure fanno parte del "manipolo"!).
Segnalare tutto ciò è "provincialismo", come scrivete nel comunicato, oppure è auspicare un miglioramento della qualità della vita di queste persone?
Certo, la soluzione dei sottopassaggi (non solo in via Cividale!) sarebbe auspicabile,ma se non si potesse intraprendere, non si fa peccato (né si è provinciali!!) pensare ad altre possibilità. Ovviamente tenendo anche conto delle esigenze di chi fruisce del treno.
Lorenzo

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Egregio Sig. Lorenzo,È quanto mai singolare che la protesta dei passaggi a livello sia scoppiata dopo anni e anni e caso strano solo dopo che un consigliere comunale (Matteo Mansi) si sia posto a fare il capopopolo.
Pare poi che la protesta sia nata a fronte del reclamo di un esercente (pizzeria) che non ha potuto installare dei tavolini fronte ferrovia a causa del diniego da parte di RFI.
Non solo, ma non trova singolare che la protesta abbia determinato la divisione tra gli stessi Comitati Anti Treno, che si accusano reciprocamente di strumentalizzare la situazione.
Finalmente il PD dopo tentennamenti ha capito e ha messo fine alla questione.
La questione peraltro poteva essere risolta nel lontano ‘95, quando venne costruita la nuova linea Pontebbana; purtroppo il Comune di Udine e i residenti non vollero allora interrare la linea a spese di FS e creare i sottopassi.
Non si volle modificare il piano regolatore della città perché?
Forse perché qualcuno doveva ancora costruire ed edificare case, condomini e supermercati a ridosso della ferrovia in deroga alla fascia di rispetto?
La ferrovia è lì dalla fine dell’800 poi sono state costruite le case: finiamola con questo buonismo e utilizziamo il buon senso. Chi ha comprato a prezzi da saldo l’abitazione lì o chi ha edificato su terreni agricoli, divenuti per miracolo edificabili a ridosso della fs oggi non può lamentarsi.
La ferrovia, come l’autostrada o un porto è un bene pubblico che non può essere “girato” in base alle esigenze personali di un MANIPOLO di persone, addossando il costo sulla collettività.
25 treni al giorno non ci pare che rappresentino un dramma esistenziale visto che i treni merci viaggiano ormai tutti sulla linea di cintura.
Ci pare più drammatica la situazione dell’inquinamento di via Cividale o di viale Trieste dove transitano giornalmente decine e decine di macchine e di camion (comprese le pericolosissime cisterne gas!)
Se vogliamo parlare di come spendere i soldi pubblici le lanciamo una provocazione: perché invece di spendere 50 milioni di € per attrezzare la linea di Cintura, non li utilizziamo per fare un paio di sottopassaggi in città?
I sottopassi costano in media da 2 a 4 milioni e comprendono anche il costo di espropriazione dei terreni e di indennizzo delle abitazioni che dovranno essere abbattute.
8-10 milioni contro 50 !
Si parla tanto di non sprecare soldi pubblici perché non seguire questa strada, visto che si risparmierebbe e si risolverebbe alla radice il problema.
Da ultimo il problema della chiusura prolungata dei passaggi a livello: da mesi sollecitiamo RFI a modificare l'instradamento dei treni in stazione a Udine, ci creda è questione solo di buon senso da parte dell'operatore di stazione il quale dovrebbe celermente dare segnale verde ai treni che purtroppo spesso vengono fermati alla protezione di Via Buttrio.
Semplici accorgimenti dal costo zero che potrebbero risolvere o ridurre il problema.