Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 28 agosto 2015

Con l'eco dei treni. A piedi sulla strada ferrata Pedemontana. - 7° Puntata

7° puntata del viaggio di Claudio e Giuliano lungo la Pedemontana.
Tratto da "La Città Futura" del 23.08.2015 - La Pedemontana del Friuli di Claudio C. (Foto di Giuliano Guida).

Il sindaco di Vito d’Asio ci raggiunge per colazione e, prima di raccontarci qualcosa, ci consegna un cd con alcune fotografie storiche.
Il suo è un piccolo comune di 800 abitanti, composto di 5 frazioni ma con una superficie di ben 53 kmq. Si lamenta dei numerosi tagli imposti agli enti locali come quelli alla sanità e ai trasporti. “Ci sono bimbi che devono fare 20 km per andare a scuola o pensionati che ne fanno 15 per ritirare la pensione”. Poi cominciamo a parlare della ferrovia. “Fu il conte Ceconi, partito da qui analfabeta all’età di 18 anni e tornato ricco impresario, distintosi in diverse costruzioni ferroviarie, a far in modo che il tracciato della Pedemontana passasse proprio per questi territori”.
La linea non attraversa il territorio comunale ma la fermata nella zona di Flagogna porta il doppio nome di Forgaria-Bagni Anduins, quest’ultima frazione di Vito d’Asio e luogo termale conosciuto fin dal XV secolo. Dai primi del ‘900, realizzato un vero e proprio stabilimento balneare, un gran numero di persone raggiungeva la zona proprio in treno: era un lungo torpedone di turisti verso queste fonti solforose per le cure termali. “Bisogna prevedere lo sviluppo delle aree ferroviarie come le ex stazioni, ragionare su questo insieme a tutti i paesi attraversati; ad esempio, si potrebbero creare dei punti di accoglienza o tanto altro. Credo che vada investito molto sul trasporto delle merci anche se la volontà delle FS va in senso inverso e le strade sono piene di TIR. Non possiamo puntare solo sul turismo e diventa quindi fondamentale garantire collegamenti tra la ferrovia ed i centri abitati proprio per permettere ed incentivare l’uso del treno”. Si ragiona che oltre i costi economici ci sono pure quelli sociali e, quando si parla di sanità o trasporti, i primi diventano secondari rispetto agli altri. “Era evidente che la linea fosse già depressa ed in sofferenza prima della frana che ne ha sancito la sospensione ma, come i treni circolavano vuoti, così oggi lo sono le corriere, fondamentalmente perché gli orari sono sbagliati”.
Un ricordo del passato ci riporta a quando gli uomini che emigravano alla ricerca di un lavoro venivano accompagnati dalle mogli alla stazione mentre queste facevano la maglia o, ancora, quando qualcuno prima di espatriare si fermava a pregare vicino al ponte sull’Arzino.
Ringraziamo e salutiamo il sindaco che ci presenta Francesco, figlio dell’ultimo capostazione di Forgaria-Bagni Anduins. Il fabbricato, composto dall’ufficio movimento e biglietteria, sala d’attesa e due appartamenti in cui vivevano 10 persone, venne seriamente danneggiato dal terremoto del ’76 ed abbattuto subito dopo.
Vi erano due binari più un tronchino per i materiali, 14 corse al giorno più i merci e molte tradotte militari almeno fino alla fine degli anni ’50, essendoci nella valle diverse caserme. “Mio padre si doveva occupare anche di fare i biglietti e questa era l’unica abilitata alla vendita di quelli internazionali, perché da qui partivano migliaia di persone alla ricerca di un futuro migliore”.
Una terra di emigranti, aspetto da non trascurare pensando all’attualità, e proprio per permetterne il ritorno a casa spesso venivano fatte delle corse supplementari.
Si divertiva da bambino ad aiutare il papà, chiudendo ed aprendo i segnali, o facendo piccola manutenzione come oliare ed ingrassare gli ingranaggi. “Era bello vivere in stazione. Mi ricordo da bambino di un militare di Porto Torres, tale Pistidda Antonio”- un brivido di emozione lo attraversa - “eravamo diventati amici, non lo scorderò mai. Questi militari spesso ci regalavano caramelle e cioccolata e io facevo i salti dalla gioia; poi ci mostravano le armi che per noi bimbi erano qualcosa di meravigliosamente affascinante, sai tutti da piccoli abbiamo giocato a fare la guerra”.
E’ scettico sul fatto che la linea possa tornare a vivere anche se gli piacerebbe molto; purtroppo oggi tutti usano l’automobile.
Torniamo ai ricordi personali: “Essendoci molti emigranti anche la posta arrivava via treno e l’addetto allo smistamento aveva uno specifico triciclo con un cassone per consegnarla. Così io usavo quel triciclo per portare i bagagli di chi ritornava da fuori e loro in cambio mi facevano dei regalini”
Francesco è visibilmente commosso, siamo contenti di averlo conosciuto e prima di abbandonarci ci racconta ancora un paio di aneddoti, quello che questa ferrovia ha rappresentato per tanti uomini e donne che come lui l’hanno vissuta intensamente. “I miei nonni vivevano a Maiano ed io ci andavo spesso in bicicletta lungo lo stradello che costeggia i binari”; e poi, ancora: “Ai tempi della scuola ho studiato a Gemona ed ovviamente la raggiungevo, insieme a tantissimi altri ragazzi, in treno, capitava alcune volte che non riuscivo a prenderlo e così ci voleva molto più tempo perché dovevo usare la corriera”.
Il sole è già alto da tempo e dobbiamo metterci in marcia, anche se la tappa odierna risulta abbastanza breve e poi, ad Osoppo, dovremo prendere una decisione importante.
Prima di avviarci, però, salutiamo Toni, il proprietario del nostro alloggio, uomo di grande esperienza e profonda conoscenza che ci riempie di perle di saggezza. “Come si dice da queste parti, io ho fatto la prima comunione tanti anni fa, in queste terre vi era abbondanza di miseria e così me ne sono andato, ho visitato il mondo, fatto mille esperienze e sono soddisfatto della mia vita perché so riconoscere il male ed il bene”. Fra le molte attività che ha svolto vi è quella di edile, così ci mostra una magnifica cantina, costruita tutta a mano da lui stesso, che conserva una ricca ed antica collezione di vini. “Sentite come è fresco? Qua è tutto naturale non servono condizionatori. Ora andate e ricordate, fate oggi e non rinviate a domani”.
Nel frattempo un quarto camminatore si è unito al gruppo ma ci mettiamo in viaggio ed approfondiremo la conoscenza più tardi.
In un attimo ci troviamo così sul Tagliamento; dopo averlo costeggiato per chilometri finalmente la ferrovia lo attraversa in un punto particolare. Un primo ponte in travate di ferro, che mostra evidentemente i segni del tempo, collega la sponda occidentale con la grande isola che si trova al centro del corso d’acqua.
Per anni l’unico collegamento esistente in questo luogo era esclusivamente la via ferrata, ora a fianco sorge anche una strada. Il panorama magnifico attira tutta la nostra curiosità, le azzurre acque ci invitano ad una nuotata, la vegetazione rigogliosa ad una sosta e le Alpi sembrano a portata di mano.
Attraversiamo il secondo ponte, sempre in travate, che è stato però sostituito recentemente, e giungiamo sulla sponda orientale.
Questi sono i luoghi della prima guerra mondiale ed il Tagliamento rappresentava uno dei punti di sbarramento: la ritirata dell’esercito italiano doveva essere coperta con la distruzione dei due ponti ferroviari che però avvenne soltanto in parte per difettosa sistemazione delle mine e per scarsità d'esplosivo, e così gli austriaci poterono penetrare nelle linee italiane.
Davide è di Osoppo ed ha 27 anni, anche lui si è mostrato da subito interessato al nostro piccolo pellegrinare e, da grande amante ed appassionato di treni e ferrovia, ha deciso di unirsi a questa camminata.
Solare, simpatico e molto allegro, tra una traversa e l’altra ci racconta un po’ di lui. “Ho studiato a Gemona ma non ci sono mai potuto andare in treno in quanto già dalla fine degli anni novanta non vi erano corse infrasettimanali per la parte orientale della pedemontana. Eravamo così costretti a prendere i bus che erano sempre affollati e spesso capitava di non riuscire a salire e dover prendere il successivo”. Le scuole superiori sorgono a circa un chilometro dalla stazione eppure non esistono collegamenti ferroviari che possano portare i numerosi studenti della zona.
E’ convinto che il problema non sia quello economico ma la mancanza di fantasia e di idee di chi gestisce; secondo lui bisogna puntare sul turismo e sullo sviluppo del territorio cercando di attirare viaggiatori e ci fa l’esempio del Mi.co.tra che, offrendo il servizio treno+bici con un’intera carrozza dedicata a questo, ha visto affluire grossi flussi turistici dall’Austria e dintorni sulla direttrice Tarvisio-Udine. “Una buona parte di questo flusso potrebbe essere incanalato sulla Gemona-Sacile che offre paesaggi altrettanto affascinanti e piste ciclabili, se solo vi fosse un treno che riportasse indietro i ciclisti. Sapete, invece, questa linea, quando ancora funzionava, in estate veniva chiusa e così anche l’opportunità turistica o di svago svaniva”.
Della ex fermata di Cimano ormai non resta più nulla ed infatti non ci accorgiamo neanche di superarla, lo capiamo solamente quando arriviamo a Maiano, la penultima stazione del viaggio. Il fabbricato viaggiatori è sigillato ed in pessimo stato, con le pareti che perdono pezzi di intonaco. In compenso i tre binari sembrano efficienti ed in parte utilizzati, non presentando lo strato di ruggine depositato sulle rotaie che ci accompagna dall’inizio del viaggio.
Il piazzale dello scalo merci è ingombro di materiale ferroviario, traverse rotaie e addirittura le travate di un ponte, non sappiamo se rimaste qui in giacenza per lavori previsti e non più effettuati o semplicemente accantonati come se fosse un magazzino. Tutto lascia pensare, comunque, che ogni tanto qualche convoglio della manutenzione giunga fino a qui.
A Rivoli sorge il consorzio CIPAF, un grosso polo industriale composta da diverse fabbriche ed aziende che da’ lavoro ad oltre duemila operai. Le merci vengono trasportate via ferrovia; vi è infatti un raccordo fra la zona industriale e la stazione.
Questo è l’unico tratto ancora in funzione di tutta la Pedemontana del Friuli.
L’area industriale sorge proprio nelle immediate vicinanze della strada ferrata ma non esiste nè una fermata nè tanto meno un treno che possa portare i lavoratori nell’impianto.
Il segnale di protezione della stazione di Osoppo è acceso e con luce rossa, un chiaro messaggio anche per noi: la via è impedita, anche perché da questo punto la circolazione, pur se solo per i merci, è ancora attiva.
Percorriamo gli ultimi metri con in testa alcune idee e qualche speranza mentre la discussione fra noi è accesa, ormai è il momento di capire come coprire gli ultimi quattro chilometri che ci separano dalla nostra destinazione finale.

venerdì 21 agosto 2015

Progetto "Adotta una stazione" e "Piano Stazioni Minori", due opportunità da non perdere

Il Gruppo Ferrovie dello Stato da alcuni hanno sta promovendo il progetto “Adotta una stazione”: l’iniziativa è finalizzata a concedere in comodato gratuito ad Enti Pubblici/Associazioni/Onlus-No Profit, le stazioni impresenziate per favorirne il loro riuso.
Oggetto dell’iniziativa sono stazioni dismesse o spazi di proprietà di RFI non più funzionali all’esercizio ferroviario: i beni concessi in comodato devono essere utilizzati senza finalità di lucro.
Di prassi, i contratti di comodato prevedono una durata di 4 anni e l’impegno da parte dell’ente comodatario di realizzare nell’immobile interventi di riqualificazione e/o manutenzioni di diverso tipo.
I contratti di comodato gratuito attivi in Italia al 2014 sono circa 510 in 345 stazioni.
Le richieste per quanto riguarda la nostra regione devono essere inviate da parte degli interessati a Rete Ferroviaria Italiana S.P.A.- Direzione Territoriale Produzione - Viale Miramare n. 18 - 34135 Trieste (TS).
In FVG ad oggi le stazioni concesse in comodato sono quelle di Gemona del Friuli (spazio viaggiatori), Redipuglia (locali ceduti per la realizzazione del Museo sulla Grande Guerra), Maniago (utilità pubblica), San Vito al Tagliamento (locali utilizzati da associazioni) e Manzano (locali destinati ad usi sociali).
Tante ancora le piccole stazioni ancora lungo la linea 15 in cerca di “adozione”: da quelle ancora servite dal servizio ferroviario (Ugovizza-Valbruna,  Pontebba, Carnia, Venzone,  Artegna, Tarcento e Tricesimo) a quelle dismesse dove il treno passa ma non si ferma più (Lumignacco, Risano, Santo Stefano Udinese, Santa Maria la Longa,  Sevegliano, Strassoldo). 
Altri Comuni in passato ci hanno provato ad accollarsi le stazioni ma per varie ragioni poi hanno revocato l’accordo di comodato (es. Tarvisio per la monumentale stazione di Boscoverde).
Gemona è oggi la stazione in regione più grande sia per dimensioni che per numero di passeggeri in transito che è stata concessa in comodato da RFI.
Dal 01.10.2013 il Comune di Gemona infatti cura la pulizia e la manutenzione dei locali destinati ai viaggiatori, garantendo l’apertura dei servizi wc che erano stati chiusi il 01.01.2012.
A Gemona, grazie anche alla nostra collaborazione come Comitato Pendolari, da quasi due anni si sta portando avanti un ambizioso progetto che prevede il restayling di alcuni spazi di stazione.
L’art. 4 della L.R. n. 6 del 26.07.2013 prevede il cd “Piano Stazioni Minori”: al fine di assicurare il miglioramento qualitativo delle stazioni ferroviarie localizzate in FVG di proprietà di RFI interessate da una frequentazione inferiore a 500 viaggiatori/giorno con conseguente miglioramento dell’attrattività dei servizi ferroviari ivi afferenti, la Regione è autorizzata a concedere finanziamenti agli Enti Locali a sostegno di impegni conseguenti alla stipula di convenzioni con RFI per l’uso dei fabbricati di stazione, delle aree scoperte o di parte di esse per finalità sociali e altre proprie dei loro compiti d’istituto.
Finalmente dopo due anni, con la legge di assestamento a bilancio n. 20 del 6 agosto scorso la Regione ha finanziato il “Piano Stazioni Minori”, confermando la disponibilità di 400.000 € quali fondi a favore degli Enti locali per la riqualificazione delle piccole stazioni.
La spesa massima ammissibile sarà di 80.000 € per ciascuna stazione, per interventi di miglioramento all'accessibilità agli spazi di stazione, di riqualificazione funzionale dei fabbricati di stazione e delle aree di stazione per finalità sociali, di miglioramento degli spazi di attesa interni ed esterni, delle strutture informative ai viaggiatori, dell'intermodalità e dell'accessibilità bici-treno e per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati di stazione e delle aree di stazione.
Le domande, complete della documentazione prevista, vanno presentate entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge di assestamento di Bilancio 2015.

lunedì 17 agosto 2015

Sempre quei maledetti passaggi a livello tra Risano e Palmanova !

Questa mattina pesantissimi ritardi lungo la linea 15 Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste a causa di un guasto ai passaggi a livello tra le stazioni di Risano e Palmanova. Pesantissimi i ritardi che hanno colpito praticamente tutti i treni mattutini:
- R. 6004 TS-UD-Carnia: ritardo 61 min.
- R. 6013 Carnia-UD-TS: ritardo 74 min.
- R. 6015 Tarvisio-UD-TS: ritardo 29 min.
- R. 6017 Tarvisio-UD-TS: ritardo 38 min.
- R. 6021 Carnia-UD: ritardo 69 min.
Siamo amareggiati, visto che dopo un buonissimo periodo, nel quale Trenitalia ha garantito un servizio con parametri prestazionali d’eccellenza, toccando il 98,54% sulla puntualità entro i 10 min e ben il 97,57% nella puntualità entro i 5 min. con 0 soppressioni, oggi si sia imbattuta in questa “Caporetto infrastrutturale”.
Non incolpiamo Trenitalia, la quale a nostro giudizio non ha grandi responsabilità, bensì la "consorella" RFI, che gestisce la rete ferroviaria.
Alle ore 7.32 Trenitalia ci ha informato a mezzo mail dell’anomalia alla circolazione, quantificando in 40 i minuti di ritardi dei convogli: un’informazione 2.0, che funziona, anche se a bordo treno qualcuno si è lamentato per la mancanza di aggiornamenti sui ritardi.
Nonostante le belle parole dette nel corso dell’ultimo Tavolo di Lavoro dei Pendolari svolto lo scorso 31 luglio, è evidente che siamo difronte ad un’infrastruttura ferroviaria fragile, spesso soggetta a guasti, causati probabilmente da una carente manutenzione.
Il passaggio a livello di Risano purtroppo non è nuovo a questo tipo di situazioni, anche se non comprendiamo per quale oscura ragione ad ogni acquazzone il passaggio a livello debba andare in tilt … Nonostante le rassicurazioni ricevute da RFI in ordine ad un intervento svolto ad inizio anno sul PL, purtroppo pare che siamo ancora lontani dalla soluzione definitiva del problema.
E’ un peccato disporre di treni nuovi, delle vere e proprie F1 delle rotaie e farle correre su “strade accidentate”; una riflessione è opportuna se veramente si intende far fare quel salto di qualità al servizio ferroviario regionale.
Trenitalia, gestore del servizio, grazie al nuovo corso si è impegnata e ha migliorato in maniera significativa i propri standard qualitativi, ora tocca a RFI, cambiare rotta e seguire il buon esempio della consorella.
Auspichiamo un miglior coordinamento tra le due società del gruppo FS, nonché un pressing “a tutto campo” da parte Regione, la quale deve pretendere l’efficienza dell’infrastruttura ferroviaria, visto che nel contratto di servizio riconosce a Trenitalia un’indennità (e non di poco) per l’accesso all’infrastruttura ferroviaria (affitto dei binari).
A tal fine lanciamo una provocazione che vuol essere costruttiva: perché non prevedere nel prossimo bando di gara per l’affidamento del servizio ferroviario una penale – decurtazione a carico di RFI nei casi di impossibilità da parte dell’impresa ferroviaria (Trenitalia) ad usufruire della rete.
Un semplice incentivo volto a migliorare e a mantenere sempre efficiente l’infrastruttura, evitando così il gioco dello scarica barile tra il gestore del servizio, Trenitalia, e quello della rete RFI.

mercoledì 12 agosto 2015

La sofferenza dei pendolari fvg è finita!

Da oggi possiamo dire che la sofferenza dei pendolari del FVG è finita! 
6 degli 8 elettrotreni Civity ETR 563 sono già in servizio: dopo il debutto a giugno del Città di Udine, del Città di Pordenone e del Città di Trieste, da oggi sui binari del FVG viaggiano anche il Città di Aquileia, il Città di Gorizia e il Città di Lignano Sabbiadoro
Gli ultimi due treni entreranno in servizio entro breve essendo già stati consegnati a Trenitalia lo scorso 30 luglio. 
Da oggi il Friuli Venezia Giulia manda quindi in pensione dopo quarant'anni di servizio le vetuste, ma gloriose, Ale 801, che rimarranno però a disposizione come materiale di riserva per eventuali necessità.
I nuovi treni sono composti da 5 moduli per una lunghezza complessiva di 91,6 metri, con una capacità di 295 posti a sedere e 263 posti in piedi e 24 posti dedicati a persone a ridotta mobilità e 2 posti per carrozzelle, oltre ad un'area dedicata alle biciclette con 24 stalli. La velocità massima è di 160 km/h.
Un materiale rotabile che rivoluzionerà il servizio ferroviario del FVG, grazie ad una scelta azzeccata; sia i test di omologazione, che i primi mesi di servizio in linea hanno evidenziato elevati standard prestazionali, spazzando via ogni malalingua sullo stato dei treni e su come sono stati spesi i soldi pubblici.
Cambia radicalmente il modo di viaggiare, ma si è dovuto purtroppo soffrire parecchio per poter usufruire di questi moderni mezzi: la vicenda dei treni Civity è infatti la tipica "storia all'italiana", fatta di ritardi (oltre 3 anni!), disservizi, burocrazia (un'omologazione infinita!) e l'assenza assoluta di responsabilità.
Nulla quindi per cui esultare o per andar fieri, anzi, una triste vicenda che dovrebbe far comprendere i limiti dell'apparato regionale e dei dirigenti della "casta", che a fronte di retribuzioni percepite quasi a peso d'oro, non hanno conseguono risultati soddisfacenti per i cittadini.
Ecco la storia infinita di questi treni.
I treni, dopo l'esito della gara europea, sono stati commissionati alla spagnola Caf a marzo 2011 dall'allora Assessore ai Trasporti Riccardo Riccardi.
Risale alla seconda metà del 2012 la consegna dei primi treni ed l'inizio del ciclo di prove tecniche in linea in Toscana su impianti RFI e TFT.
Il 30.10.2012 presso la stazione di Monte San Savino (AR) i treni vennero presentati ai Comitati dei Pendolari; a marzo 2013 il primo Civity arrivò in Friuli e venne presentato ufficialmente a Trieste.
Gli altri arrivarono da lì a poco e vennero ricoverati a Cervignano, dove restarono tristemente fermi  per molto tempo.
Gli anni dal 2012 al 2015 sono caratterizzati da un pasticcio infinito, condito da tante figuracce dei nostri politici: prove tecniche rimandate, cronoprogrammi d'omologazione non rispettati, scarichi di responsabilità, ma soprattutto tante promesse non mantenute.
A fronte del ritardo nell'omologazione a marzo 2014 l'Assessore alla Mobilità Maria Grazia Santoro annunciò che multerà il costruttore Caf di 4,5 milioni di euro (penale che ad oggi non si conosce come verrà utilizzata).
Poi la svolta il 30.01.2015, il Direttore Nazionale della Direzione Regionale di Trenitalia, ing. Orazio Iacono, annuncia ai Comitati dei Pendolari che i primi treni entreranno in esercizio a giugno 2015 e che tutti i treni saranno operativi entro settembre.
Il 17 giugno 2015 segna il primo viaggio inaugurale (!) da parte dei vertici della Regione e di Trenitalia (senza i Comitati, che avevano chiesto una cerimonia sobria e senza stampa al seguito).
Ad oggi, nonostante interpellanze in Consiglio Regionale, in Parlamento, denunce dei Comitati dei Pendolari e una campagna di sensibilizzazione a mezzo stampa, non si conoscono i motivi di questo ritardo da record. Problemi tecnici? Burocrazia? Malgoverno? Conflitto di interessi ANSF-Trenitalia? Altro?
Di certo i treni, di proprietà della Regione FVG, sono stati omologati non appena Trenitalia (gestore) si è rimboccata le maniche e ha iniziato un lavoro certosino durato tutto il 2015 che ha permesso l'omologazione del materiale.
I risultati conseguiti nei test d'omologazione fanno scartare poi l'ipotesi di treni mal costruiti o la presenza di difetti strutturali, considerato che tutti sino ad oggi hanno evidenziato gli ottimi standard prestazionali del materiale.
Probabilmente non sapremo mai le vere cause e i responsabili di questo scandalo friulano, ciò che infastidisce è che nessuno ha mai avuto il coraggio di chiedere SCUSA ai pendolari che hanno subito le più varie vessazioni, con ritardi da record nel corso del 2014.
Ora la partita si giocherà sulla modifica dell'orario ferroviario di dicembre, considerato che i treni garantiranno una riduzione significativa dei tempi di percorrenza: a tal proposito l'Assessore Santoro ha dichiarato che la riduzione del tempo di percorrenza lungo la linea 15 Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste sarà di 13 minuti, riduzione che porterà per la tratta Udine-Trieste (via Cervignano) a scendere sotto l'ora di percorrenza.
Poca cosa, visto che oggi la Tarvisio-UD viene percorsa in 1 ora 24 min., mentre la Udine-Trieste (via Cervignano) si percorre oggi in 1 h 2 min.: di fatto si tornerebbe agli orari del cadenzato del dicembre 2013, visto che da giugno 2014 lungo la UD-Tarvisio la percorrenza è stata aumentata di 10 min. a causa dei lavori di manutenzione alla infrastruttura (lavori terminati a maggio 2015).
I treni a nostro parere sono in grado di garantire migliori prestazioni, ma per esprimere un giudizio definitivo e più articolato sulle modifiche proposte aspetteremo di analizzare a settembre le proposte di modifica degli orari che sono in fase di elaborazione da parte di Trenitalia, RFI e Regione FVG.
Preferiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, invitando i cittadini friulani e non solo a servirsi di questi nuovi mezzi, che finalmente anche la nostra regione si è dotata, facendo fare un salto di qualità al servizio dopo anni di sofferenze.

martedì 4 agosto 2015

Incontro Regione FVG-Trenitalia-Comitati Pendolari: il servizio migliora. Modifiche all'orario work in progress

Si è svolto venerdì 31 luglio l'ultimo incontro programmato tra Regione FVG, Trenitalia, RFI e i Comitati dei Pendolari.
Di seguito segnaliamo i temi trattati e le nostre sensazioni:
ANDAMENTO DEL SERVIZIO: è migliorata la puntualità e l'affidabilità del servizio su ogni linea. Grazie al nuovo corso di Trenitalia è evidente a tutti il miglioramento della qualità del servizio.
Lungo la linea 15 Tarvisio-UD-Cervignano-TS, la puntualità entro i 15 min. è passata dal 90,94% di gennaio all'attuale 96,54% di luglio (media anno 95,77%), mentre la puntualità entro i 5 min. è passata dall'83,95% al 95,46% di luglio (media annua 92,41%). Dati ormai consolidati negli ultimi cinque mesi, basti pensare che la puntualità, 0-15 min. oscilla tra il 96,50% e il 97,40%, mentre quella 0-5 min. è stata sempre superiore al 95%.
Anche l'indice di disservizio è notevolmente migliorato: passato dall'11,10% di gennaio al 4,07% di luglio (media annua 5,32%). A maggio e giugno l'indice di disservizio è stato perfino inferiore alla soglia del 3%, rilevando performance rispettivamente del 2,13% e del 2,80%.
Il miglioramento è marcato e merito della nuova organizzazione di Trenitalia, avviata a febbraio scorso con l'arrivo del nuovo direttore, il sardo, Simone Gorini: scherzando, ma non troppo "qualcosa è cambiato con l'arrivo di un po' di Sardegna in FVG !"
Trenitalia per bocca del Direttore Gorini ha ribadito che risulta prioritario dare continuità a questi risultati e "alzare l'asticella pian piano, migliorando ulteriormente la qualità dell'offerta".
Il miglioramento ci pare percepito anche dallo stesso personale viaggiante, che lavora in modo più sereno e organizzato.
RFI, rappresentata dall'ing. Francesco Gasparin, ha confermato il trend positivo e ha giustificato le due giornate di black out della stazione di Udine, le cui infrastrutture tecnologiche sono state messe ko dalle eccezionali condizioni meteo: sono stati oltre 60, i gradi percepiti dalle apparecchiature che hanno messo in crisi l'affidabilità dei sistemi RFI relativi ai deviatoi.
Per dovere di cronaca è giusto sottolineare che in FVG i disagi sono stati molto limitati rispetto ad altre realtà (vedi Toscana e Lombardia), dove il gran caldo ha paralizzato il sistema ferroviario.  

ENTRATA IN ESERCIZIO TRENI CIVITY: l'Assessore regionale alla Mobilità, Mariagarzia Santoro, ha comunicato che l'ANSF ha rilasciato in data 17 luglio le certificazioni d'omologazione dei 5 treni Caf, i quali sono stati consegnati a Trenitalia in data 30 luglio e ora in fase di pre-esercizio.
L'Assessore Santoro ha dichiarato che nelle prossime settimane i treni entreranno progressivamente in esercizio, anche in composizione multipla (treno 001 e 003).
Si prevede che entro il 30 settembre il sistema entrerà a regime con tutti i nuovi treni in esercizio, non solo lungo la linea 15, ma anche lungo le altre tratte regionali.  
La dott.ssa Uliana, Direttore Centrale Infrastrutture FVG, ha espresso ancora una volta l'impegno della Regione e della sua direzione in ordine all'attività amministrativa svolta per l'entrata in esercizio dei nuovi Caf.
Noi non concordiamo con le affermazioni del massimo dirigente regionale, visto a nostro parere i treni sono entrati in esercizio solo quando Trenitalia ha deciso di sbloccare l'iter: basti pensare all'incontro del 31 gennaio scorso, quando il Direttore Nazionale Trenitalia, ing. Orazio Iacono, ha dichiarato che a giugno i treni sarebbero entrati in esercizio. E così è stato, al contrario invece dei cronoprogrammi e degli annunci più volte fatti dalla Regione FVG, la quale ha inanellato solo brutte figure.
Riteniamo pertanto che non ci sia nulla da andar fieri in questa vicenda, visto che i pendolari hanno dovuto attendere oltre 3 anni per vedere correre sui binari del FVG i nuovi treni Civity della Caf.
Se l'impegno dei dirigenti della Regione c'è stato, non possiamo certamente dire che sia seguito un profitto per i Cittadini, pertanto forse in questi casi sarebbe meglio tacere o chiedere semplicemente scusa. 

ALLESTIMENTO SPAZIO PORTABICI: è stato confermato che i nuovi treni verranno allestiti anche per il trasporto di biciclette con la finalità di favorire e promuovere l'intermodalità treno+bici a servizio in particolare della Ciclovia Alpe Adria Radweg.
A disposizione dei cicloturisti ci saranno una trentina di posti bici.
Visto il successo che sta riscuotendo il servizio Mi.Co.Tra. lungo la direttrice Udine-Villach, il quale rileva un incremento del 60% di biciclette trasportate rispetto al 2014, abbiamo chiesto alla Regione di pensare ad un logo dedicato da stampigliare sulle livree dei treni, in grado da sposare il progetto treno + bici e le proposte turistiche del FVG.  

MODIFICHE DELL'ORARIO INVERNALE 2015-2016: poco o nulla è stato fatto trapelare.
Regione e Trenitalia hanno comunicato che i monitoraggi svolti evidenziano un ottimo livello delle prestazioni dei nuovi treni Civity lungo la linea 15, rendendo possibile una riduzione di 10 minuti sulla tratta Tarvisio-Udine (al metto degli effetti dovuti ai lavori in linea previsti anche per il 2016).
Prendiamo atto dell'avvio di ulteriori lavori in Pontebbana nel 2016, dove, quando e perché?
Sulle riduzioni dei tempi di viaggio ci aspettavamo qualcosa di più, visto che il taglio di 10 min. non fa altro che ritornare all'orario cadenzato di dicembre 2013, visto che a giugno 2014 a causa dei lavori l'orario venne allungato di 10 min. Un po pochino per treni ritenuti eccezionali ...  
Idem sulla Udine-Trieste (via Cervignano), dove la Regione ha comunicato la possibilità di scendere sotto l'ora di percorrenza: scendere  ma di quanto visto che oggi il treno sta circa 58 min. per percorrere la distanza tra UD-TS.
La possibilità di rivedere l'orario a dicembre 2016 dipenderà dall'approfondimento tecnico che stanno svolgendo Regione, RFI e Trenitalia, Atrendiamo fiducisiosi, anche se dopo 1 mese e mezzo dall'entrata in esercizio dei nuovi caf ci aspettavamo di conoscere qualcosina di più.

PENALI CONTRATTUALI TRENITALIA ANNO 2014: abbiamo chiesto all'Assessore Santoro a quanto ammontano le penali contrattuali riferite agli inadempimenti 2014.
Ricordiamo che nel 2013 (anno decisamente migliore rispetto al 2014) la Regione aveva inflitto a Trenitalia una multa di 376.808,75 € e ben 508.584 nel 2012.
Con nostro stupore, l'Assessore Santoro, ha comunicato che non vi è alcun "tesoretto" derivante dalle penali 2014, in quanto l'importo delle penali è stato di fatto compensato dai maggiori costi d'esercizio sostenuti, soprattutto a fronte dell'allungamento delle tracce causate dai lavori svolti in Pontebbana.
Una giustificazione che speriamo venga argomentata nero su bianco, visto che a spanne le penali ammonterebbero a nostro dire a non meno di 600-700 mila €.
Per questioni legate alla trasparenza ci auguriamo che prima o poi l'impegno della Direzione Centrale Infrastrutture della dott.ssa Uliana, riesca a pubblicare sul sito della Regione i dati delle penali contrattuali, nonché quelli afferenti ai parametri prestazionali del servizio offerto da Trenitalia in FVG.
Ora come ora la trattazione del tema delle penali contrattuali ci pare caratterizzato da una scarsa trasparenza, visto che in mancanza di domande dirette da parte dei Comitati nessuno vigila e controlla.

PENALI CONTRATTUALI TRENI CAF - NOLO NUOVI TRENI: nulla è stato riferito neppure circa come verranno utilizzati i 4,5 milioni di € relativi alle penali contrattuali inflitte a Caf per la ritardata consegna dei nuovi treni.
Idem nulla si sa sulla cifra che Trenitalia paga alla Regione a titolo di nolo dei nuovi treni Caf.