Gentilissima Assessore,
Le scriviamo per segnalare il nostro duplice disagio per l’attuale situazione in cui versa il servizio ferroviario regionale e l’inspiegabile distacco delle Istituzioni regionali dalle cause che ne originano l’inefficienza.
I ritardi e disservizi hanno colpito in particolare la linea 15 (Tarvisio-UD-Cervignano-TS) ma, dalle nostre segnalazioni, anche le altre linee e in particolare la UD-TS.
I ritardi superiori ai 10 minuti sono ormai all’ordine del giorno ed anche le soppressioni stanno lievitando, causando seri problemi soprattutto ai lavoratori, costretti a prendere permessi o ferie a causa degli inadempimenti di Trenitalia, subendo così significativi danni economici e disciplinari.
Un servizio già problematico, divenuto critico nel corso degli ultimi tre mesi, con l’avvio del nuovo orario cadenzato, la cui programmazione ha sballato la già carente struttura organizzativa di Trenitalia.
Non comprendiamo le cause di questo disastro, visto che ante 15.12.2013 l’indice di disservizio (ritardi >10 min. + soppressioni / treni programmati) era inferiore al 5%, mentre ora è quasi più che raddoppiato, sfiorando il 12%!
A tal fine, non comprendiamo la Sua dichiarazione volta all’ottimismo “il servizio sta lentamente migliorando”… che suona come una battuta inappropriata nel rispetto dell’Utenza.
Senza polemica alcuna, non possiamo che manifestarLe la nostra profonda delusione nel leggere la Sua e-mail del 24 febbraio scorso, il cui tono dimostra la distanza esistente tra l’Utenza e la Regione.
Ci saremmo aspettati una presa di posizione dura e ferma nei confronti del Gestore, ovvero l’annuncio di misure correttive, sia sotto il profilo contrattuale, sia politico, in modo da far “cambiare verso” al Gestore.
Cara Assessore, dovremmo essere noi Utenti (e non Lei) “stupiti e amareggiati” per questa situazione, i cui toni di protesta sono assolutamente civili, visto che in altre realtà si sono manifestati sotto altra forma.
Nessuno dispone della bacchetta magica e nemmeno pretende miracoli, ma certamente è necessario che la Regione si affianchi all’Utenza, assumendo una forte presa di posizione nei confronti di Trenitalia, visto che l’Amministrazione non è terzo soggetto, ma parte sostanziale di un contratto che costa alla collettività del Fvg circa 40 milioni l’anno.
Noi, al contrario dei politici, non viviamo di annunci, perché purtroppo come Lei ben sa, anche quelli ci vengono negati da Trenitalia…
Lei parla di “lealtà e correttezza”, peccato che non fa mai menzione del RISPETTO verso tutte quelle migliaia di Utenti che quotidianamente subiscono le vessazioni di un Gestore inaffidabile e la staticità dell’Amministrazione, che non riesce ad assumere le minime misure correttive necessarie ad interrompere questa situazione di profondo disagio.
Lei ci chiede “lealtà e responsabilità”, cose che si chiedono generalmente ad un’opposizione politica o un avversario, dimenticando invece che noi siamo semplicemente ed unicamente CITTADINI – UTENTI, che contribuiscono al sostentamento di questo servizio.
Al contrario di altri siamo, però, cittadini “virtuosi”, perché abbiamo ancora il coraggio di utilizzare il treno, nonostante tutto e tutti.
Virtuosi, ma sfortunati, visto che la politica ci vede come dei nemici ed è sorda ed indifferente alle nostre legittime richieste.
Lei scrive che “risulta incomprensibile l’agitare in forma assolutamente non costruttiva e strumentale argomenti, utili forse solo a ribadire ruoli e acquisire spazi di visibilità personali, sui quali il confronto con Voi è sempre stato all’insegna della massima trasparenza…”.
Probabilmente stiamo vedendo un altro film, noi purtroppo nella veste di spettatori paganti quando va in atto un brutto spettacolo.
La verità è che l’attuale Amministrazione non ha mai voluto intavolare un vero e proprio dialogo costruttivo ed organizzato con i Comitati dei Pendolari, considerati sempre con pregiudizio, quasi fossero dei meri guastafeste.
Un rapporto probabilmente iniziato male, proseguito senza particolari sussulti, fino alla colossale bugia del 29 novembre, quando Lei ha dichiarato che “la Regione ha sempre garantito un rapporto con i pendolari. Ciò è successo anche in occasione dell'attuazione dell'orario cadenzato”. Un insulto alla nostra intelligenza, visto che il confronto non c’è mai stato, se non a cose già fatte.
Peccato, perché questo atteggiamento sta facendo perdere tutto il lavoro iniziato più di 5 anni fa, quando nel 2008 la Regione si è vista trasferire dallo Stato le funzioni in materia di trasporto ferroviario e da novizia della materia ha chiesto agli Utenti quella collaborazione necessaria che solo chi quotidianamente utilizza il servizio può fornire.
Non è un caso se i Comitati abbiano per la prima volta disertato il confronto con la Regione lo scorso 28 novembre: un episodio che in qualche maniera doveva far suonare un campanello d’allarme, ma che nessuno ha saputo, o voluto, cogliere, facendo l’esatto contrario rispetto a quello che chiedeva l’utenza.
L’evidente fallimento dell’operazione legata all’orario cadenzato è il risultato di questo tipo di approccio alla materia.
Il mitico Corrado direbbe “dilettanti allo sbaraglio”: peccato che in questo caso non ci sia nulla da ridere, anzi ci sarebbe da piangere, considerato che tale servizio pubblico costa 60 milioni di euro all’anno, tenendo conto anche della quota dei proventi degli abbonamenti e della vendita dei biglietti; un suicidio annunciato, purtroppo sulla pelle degli utenti.
A chi asserisce che siamo distruttivi, ricordiamo che sin dal lontano 2009 supportiamo l’attività della Regione, come dimostrano le oltre 50 email all’anno inviate agli uffici: segnalazioni di disservizi, monitoraggi, osservazioni e suggerimenti, tutto a costo zero, con spirito di servizio e grazie all’impegno dei volontari.
Le ricordiamo che il restyling delle pensiline della Stazione di Udine, costato oltre 2 milioni di euro a RFI, o l’allineamento delle fasce km del servizio integrato Trenitalia-Saf, il quale permette il risparmio di oltre 100 euro all’anno dal 2011 ai pendolari dell’Alto Friuli, non sono altro che il risultato della nostra attività di sensibilizzazione.
Qualcuno dimentica poi che siamo l’UNICO Comitato legalmente costituito in Regione, con regolare statuto e atto costitutivo, con oltre 700 tesserati, gran parte pendolari dell’Alto Friuli, che ci garantiscono una certa rappresentatività. Negli anni siamo diventati un punto di riferimento per tanti utenti, non solo in Alto Friuli, ma persino da fuori regione.
Ci creda che se volessimo veramente ricercare “visibilità e notorietà” utilizzeremmo ben altri strumenti di lotta: altri al posto nostro Le avrebbero inviato quel simpatico pupazzone rosso attorniato dalle veline… invece cocciutamente crediamo nelle Istituzioni e nelle Sue persone, come Lei appunto.
E’ troppo comodo richiedere agli altri collaborazione e trasparenza, per poi tenere condotte unilaterali. Basti pensare alla questione dei nuovi treni CAF, divenuta ormai un intrigo degno della migliore soap. Lei stessa aveva dichiarato lo scorso novembre - dopo l’incontro avuto tra CAF ed ANFS - che “i nuovi otto elettrotreni Civity ETR 563 acquistati dalla Regione, con proprie risorse finanziarie pari a 50 milioni di euro, entreranno in servizio la prossima primavera”. Lei stessa aveva affermato che “il dettagliato cronoprogramma condiviso con l’ANSF e CAF consentirà alla Regione Friuli Venezia Giulia di verificare gli impegni sin qui assunti ma soprattutto, di concludere entro il prossimo mese di marzo le pur complesse procedure per l’omologazione dei treni…”.
Del dettagliato cronoprogramma sbandierato dalla dott.ssa Uliana in realtà è stato reso noto ben poco, se non in ordine alla prima fase dei collaudi. E dopo?
Come vede, si continua a glissare e a non fornire risposte, anche se in questo caso possiamo comprendere il motivo, visto che il ritardo non è tanto imputabile al costruttore, ma all’endemico conflitto di interessi che attanaglia il sistema ferroviario, dominato da FS e dalle sue potenti influenze.
La fiducia però si deve guadagnare sul campo con i risultati e soprattutto mantenendo una condotta umile e schietta.
Non siamo probabilmente simpatici a tutti e le nostre attività probabilmente danno fastidio a chi è interessato a mantenere uno status quo che oggi il Paese non può più permettersi; tuttavia, l’unico scopo del nostro sodalizio, qualora non fosse ancora chiaro, è legato al miglioramento del servizio ferroviario.
Abbiamo apprezzato la comunicazione dei dati afferenti le penali contrattuali del 2012 e degli indici contrattuali del servizio 2013. Dati che a nostro parere, proprio per garantire la trasparenza dovrebbero essere pubblicati su una sezione dedicata sul sito della Regione, come fatto in maniera egregia con gli orari del cadenzato.
Auspichiamo che le misure correttive in ordine all’orario vengano al più presto adottate, vista la sostanziale condivisione tra le proposte dei Comitati e quelle dell’Ufficio Mobilità della Regione.
Chiediamo inoltre, che la Regione assuma nei confronti di Trenitalia una linea ferma: non si provveda quindi a pagare l’acconto pari al 90% del corrispettivo annuo previsto dal contratto di servizio. Si provveda invece a rinegoziare l’accordo, garantendo al Gestore le risorse correnti per garantire il servizio, ma non ad anticipare l’intero ammontare del dovuto per il 2014.
Se veramente si vuole migliorare il servizio, è necessario uscire dagli schemi attuali e bypassare le regole dettate da Trenitalia, da sempre soggetto dominante del sistema.
Servono coraggio e determinazione a partire dalla redazione di un nuovo e innovativo bando di gara per l’affidamento del servizio, che dovrà necessariamente prevedere nuovi parametri prestazionali, più stringenti di quelli attuali, in grado di incentivare il gestore a migliorare l’organizzazione di lavoro e la qualità del servizio.
Si dovrà far tesoro dell’esperienza altrui e ci auguriamo che in questo iter i Comitati non vengano lasciati alla finestra (come avvenuto con l’orario cadenzato), ovvero interpellati solo a giochi fatti per salvare le apparenze.
Questa non è una battaglia personale, ma una questione che riguarda tutti gli Utenti e Cittadini del Fvg, che inciderà sul futuro del nostro servizio ferroviario.
Il treno per noi è qualcosa che attiene alla nostra vita, visto che vi trascorriamo chi 1, chi 2 o più ore al giorno: per questo ci permettiamo di protestare segnalando i disservizi di un sistema che invece che migliorare la nostra qualità di vita, la peggiora.
La riteniamo una battaglia di civiltà che deve essere affrontata ASSIEME con serietà e lungimiranza. Proprio per questo,
La invitiamo nuovamente assieme alla Presidente Serracchiani a calarsi nei panni dei pendolari, viaggiando in treno, spostandosi per i suoi impegni con questo magnifico mezzo, capendo – lontano dai taccuini dei giornalisti e dai fotografi – le difficoltà che vivono gli oltre 25.000 Utenti del Fvg.
Certo che comprenderà le nostre ragioni e il nostro punto di vista, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più distinti saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli