Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 7 luglio 2014

Carinziani multati sui treni italiani

Pubblichiamo di seguito l’articolo tradotto della Kleine Zeitung del 11.06.2014 di Leopold Salcher, che racconta la disavventura capitata a tre cicloturisti austriaci a bordo di un treno Udine-Tarvisio. 
Basterebbe poco per evitare queste scene vergognose: sarebbe sufficiente affiggere in stazione cartelli visibili e in più lingue che avvisino l’utenza straniera che è obbligatorio munirsi di titolo prima di salire a bordo treno, indicando i punti convenzioanti dove comprare i titoli. 
Certamente pretendere che a Venzone (stazione lontana dal centro abitato e sprovvista di ogni tipo di servizio, dalla biglietteria self service alla sala d'aspetto ai wc) un turista riesca ad acquistare il biglietto è un’impresa meritevole di un premio! 
Questa è la solita Italietta che si fa sempre riconoscere. Vogliamo parlare di Europa? Parliamone grazie ... 

Ciclisti della Carinzia sono sempre più spesso vittime di controllori severi che infliggono subito multe.
Alcuni hanno dovuto aspettare rinchiusi nello scompartimento l'arrivo dei Carabinieri. 
Viaggiare in treno in Italia può risultare molto caro, perché i controllori hanno sempre la multa “facile”. Sembra che pagare il biglietto del treno in Italia è troppo poco. 
 Alcuni passeggeri devono fare i conti con il "supplemento di ignoranza", come è successo ad Adolf Kröpfl originario di Vorderberg, ex capo della stazione di frontiera Thörl Maglern. all'ex funzionario di Sci, Adi Ressenig e all’agente turistico, Peter Prägant. 
Cosa è successo? Questi pensionati sportivi e cavalieri del pedale sono spesso in viaggio sulla pista ciclabile Alpe Adria. Da Ugovizza fino a Venzone su una distanza di 55 Kilometri e poi ritorno in treno. 
"L'anno scorso con il treno non ci sono stati problemi" dice il signor Kröpfl, ma quest’anno decisamente si. Il signor Ressenig: " la stazione di Venzone non ha una biglietteria con operatore e non esiste neanche quella self service". Perciò i biglietti sono sempre stati acquistati sul treno.
Secondo Trenitalia (le ferrovie italiane) ogni passeggero che non abbia comprato il biglietto a terra, deve una volta salito sul treno, cercare il personale del treno e chiedere di comprare il biglietto, altrimenti viene considerato “un portoghese”. 
La settimana scorsa, il signor Kröpfl con tre amici, è salito alla stazione di Venzone accanto alla capotreno. Dopo di che il gruppo ha atteso con i portafogli pronti l’addetta di controlleria per comprare il biglietto. Dopo 20 minuti è arrivata e ha chiesto i biglietti. "Li vogliamo comprare da lei" ha risposto il signor Kröpfl. State viaggiando sprovvisti di biglietto e dovete pagare 30 Euro di multa ha ribattuto la controllore. Dopo alcune proteste la multa è salita rapidamente a 40 Euro. Alla fine la capotreno ha chiamato i Carabinieri. 
Ad Ugovizza le porte del treno erano bloccate e si sono solo aperte all'arrivo dei Carabinieri. 
 "I funzionari dell’Arma non si sentivano responsabili, ma ci hanno consigliato di pagare la multa piuttosto che lasciare una cauzione di 250 Euro" racconta il signor Kröpfl, “quindi abbiamo pagato”. 
Mentre erano ancora in treno avevano incontrato due viaggiatori di Klagenfurt "compagni di sventura", a loro la controllore aveva fatto pagare 45 Euro. 
Un viaggiatore di Linz, salito a Trieste con un biglietto valido, ma non obliterato ha persino dovuto pagare 80 Euro. 
Ad inizio giugno a Peter Prägant e Adi Ressenig è successa la stessa cosa. "L'addetta di controlleria  ci ha prima chiesto 17 Euro di multa e poi 33 Euro e alla fine in presenza dei Carabinieri abbiamo dovuto pagare 45 Euro" si lamenta il signor Ressenig. 
Secondo il signor Prägant, ogni volta varia il prezzo del biglietto. È stufo di questa situazione e per un po' eviterà questo percorso ciclabile.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiate pazienza ma a me sembra un articolo ad hoc per spalare merda sulle ferrovie italiane...
Io quando prendo il treno all'estero mi informo prima sul funzionamento dei biglietti, e se non so chiedo subito.
L'importo random delle multe è sicuramente un'altra bufala, ci sarà stata ovviamente una spiegazione.

Capisco la vostra avversione nei confronti di Trenitalia, ma anche Voi dovreste filtrare certi articoli spazzatura.

Daniele

Anonimo ha detto...

d'altra parte è noto che in Austria si viaggia gratis che diamine siamo in Italia non vorrai mica seguire le regole prima di scassare i zebedei i signori Austriaci si potevano informare anche perchè quando vogliono lo fanno senza problemi caro comitato se proprio dovete sparare merda fatelo amneo con cognizione di causa. solo una domanda se agli Austriaci il capotreno avesse fatto pagare la tariffa ordinaria e magari anche un cittadino italiano contemporaneamente fosse stato senza biglietto ed avesse dovuto sborsare la sovratassa che averebbe dovuto dire quest'ultimo?
Umberto

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

@Umberto: abbiamo solo pubblicato un articolo della Kleine Zeitung giratoci da un’utente.
Se qualcuno vuole fare le solite polemiche da “italioti” è libero di farlo.
Venzone (cittadina turistica della pedemontana) è una stazione sprovvista di biglietteria, di wc e non ha neppure una sala d’aspetto: in pratica è abbandonata da Dio.
Non ci sono informazioni chiare ed esaustive nemmeno in italiano figuriamoci per i turisti stranieri che mettono piede per la prima volta in stazione.
Ammesso e non concesso che volessimo mantenere questa stupida normativa di viaggio, che impone all’utente di munirsi di titolo a terra, salvo non pagare un iniquo supplemento a bordo, il problema si risolverebbe subito, installando sui treni semplici annunci plurilingue che avvisino gli utenti sprovvisti di biglietto di recarsi dal controllore. Costi? Praticamente zero …
Se invece vuoi offrire un servizio di qualità, spendiamo qualche euro ed installiamo in ogni stazione una biglietteria automatica. Fine del problema!
Se l’informazione è fatta come Dio comanda nessuno potrà lamentarsi, fintanto è gestita in questo modo è evidente che ci saranno soprusi da parte di qualche capotreno in malafede e furberie da parte dei soliti “portoghesi”.

Anonimo ha detto...

Troviamo locandine scritte in italiano in austria?

Franco

Anna Maria ha detto...

Concordo con quanto scritto sopra dal Comitato.
Basterebbero dei semplici cartelli scritti in più lingue e il problema sarebbe risolto.
Sono ovunque, mi domando perché trenitalia non si adegui?
Se vogliamo promuovere e fare turismo è fondamentale aumentare la qualità dei servizi in ogni settore: ricordiamo che siamo alle porte dell'Austria e che austriaci e tedeschi sono i maggiori utilizzatori della Ciclovia Alpe Adria e da sempre presenza costante nei nostri paesi.
Vi domando siete mai stati in qualche stazione fs all’estero?
Sul Mi.Co.Tra. la presenza della hostess bilingue e gli annunci fatti sia in italiano che in tedesco rappresenta l’esempio di un servizio d’eccellenza. Questa dovrebbe essere la normalità per una regione con vocazione transfrontaliera come la nostra, invece per alcuni questo è visto come un lusso, qualcosa di superfluo, quasi fosse uno spreco.
Cresciamo e finiamola di fare polemiche così stupide e campaniliste.
Dimostriamo che non siamo ignoranti e facciamo vedere che siamo in grado di vivere come un vero e proprio Paese Europeo.
Ultimamente ho viaggiato in Olanda e Svezia e ho parlato solo in inglese, al bar, alla stazione e persino dal giornalaio … noi invece ci arrabbiamo perché qualche turista non è in grado di comprendere i cartelli in italiano.
Anna Maria L.

Marco L. ha detto...

Scusate ma che discussione è questa?
E’ più facile che risorga Gesù che Trenitalia scriva cartelli in più lingue
@Anna Maria: siamo un Paese di capre come dice Sgarbi e ci lamentiamo pure se qualcuno non ci capisce.
Senza volare troppo alto io mi accontenterei che i capotreno facessero gli annunci a bordo treno (in italiano), il resto è chiedere troppo. Lasciamo quindi che la comunicazione tra ferrovieri italiani e turisti stranieri continui a gesti …
W l’Italia!

PS: anche oggi solita giornatina di ritardi e soppressioni "per mancanza del personale". Questi oltre a non parlare il tedesco mi sa che non lavorano neppure:)

marisa ha detto...

Buonasera, io purtroppo ero presente a questa scena capitata ai tre malaugurati austriaci e, sinceramente, avrei voluto sotterrarmi. Mi sono sinceramente vergognata per come sono stati trattati.
Mi presento: sono una pendolare della linea Tarvisio-Udine e viceversa ormai da 11 anni, quindi vedo quotidianamente tutto il "giro" e il "movimento" di ciclisti, lavoratori, studenti, turisti e quant'altro. Credo ormai di essermi fatta un'idea chiara di come si svolgono le cose su questi treni e in queste stazioni. Da quanto ho capito, questi 3 malaugurati ciclisti facevano spesso in bici la ciclabile da Villach a Venzone e per il ritorno si servivano spesso del Micotra. Ora, si sa che in Micotra le cose funzionano diversamente: in stazione l'operatore del treno carica le bici e i ciclisti vanno a sedersi in scompartimento aspettando il controllore per fare i biglietti. E' ovvio quindi che loro han pensato che questa sia la prassi (visto che nella stazione di Venzone, come in tante altre, non c'è alcun cartello o voce che avvisi che sui treni Trenitalia bisogna cercarsi immediatamente il controllore se sprovvisti di biglietto). Io sinceramente non ho pensato che loro non volessero pagare il biglietto perché appena si sono seduti accanto a me, mi sono accorta che avevano già i soldi in mano, pronti per pagare. Evidentemente però la "controllora" ha dimostrato di non pensarla così arrivando perfino a minacciarli di spedire a casa loro in Austria una multa di 250 euro, dopo aver ovviamente chiesto i documenti personali. A Ugovizza (la mia stazione di discesa)io e tanti altri non abbiam potuto scendere subito perché la controllora ha bloccato le porte per aspettare i carabinieri. Le porte son state sbloccate dopo 4/5 minuti.
Allora, io so benissimo che se noi italiani giriamo all'estero, nessuno è particolarmente gentile con noi e so anche che se salgo su un treno senza biglietto, è ovvio che in qualche modo devo farlo presente al capotreno, ma dobbiamo metterci nei panni di questi ciclisti austriaci che si spostano quasi sempre in Micotra e probabilmente, loro hanno ritenuto che anche nel treno Trenitalia, provvisto di posti bici (??????), le cose funzionassero nello stesso modo.
In complesso mi dispiace molto per quello che è accaduto anche perché ho visto altre scene abbastanza raccappriccianti in questi anni (tipo ciclisti rimasti in mezzo alle porte che si chiudono con metà bici fuori e metà dentro o ciclisti di una certa età che per caricare la bici su questi ns treni Trenitalia devon farsi aiutare sempre da qualche anima buona perché salire sui ns treni a volte sembra una scalata sull'Everest). Io, vivendo a Tarvisio, ho avuto occasione di andar tante volte nelle stazioni austriache e i treni aprono e chiudono le porte quasi sempre a livello del marciapiede, quindi si può capire come sia più maneggevole salire e scendere con una bici sul treno. Inoltre i loro treni non sono attrezzati per le bici solo per finta, ma dentro ci sono veramente i posti bici (non come sui nostri che hanno "posto" al massimo per una decina di bici). Insomma quello che voglio dire io, è che abbiamo da poco una bella ciclabile, abbiamo molti turisti che la percorrono arrivando dalla Slovenia e dall'Austria e che vanno a scoprire i nostri borghi e lo fanno con molta allegria, ma perché vogliamo far scomparire loro la voglia e la gioia di scoprire il Friuli?
Ci tenevo a dire una cosa: nell'articolo del giornale austriaco le cose accadute sono state descritte in forma mitigata e addolcita, perché i toni usati nei confronti dei tre ciclisti austriaci son stati sicuramente più forti....
Vogliamo diventare una regione turistica o no?
Marisa