Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 30 gennaio 2012

Illegittima la chiusura dei servizi nelle stazioni minori

Dopo la nostra ferma denuncia in ordine alla chiusura dei servizi igienici nelle stazioni minori aventi meno di 500 viaggiatori al giorno, tra cui quelle di Gemona del Friuli, Carnia e Tarvisio Boscoverde, e dopo gli appelli lanciati dalle Amministrazioni locali di Gemona e Tarvisio, la questione ora è approdata anche all'Europarlamento.
In una sua nota, l'On. Deborah Serracchiani, membro della Commissione Trasporti UE, afferma che "le Ferrovie devono riaprire i servizi igienici nelle stazioni minori, perché non vi è nessuna normativa europea che imponga la chiusura e l'unica normativa esistente risulta essere il Regolamento 1371/2007 CE, che non pone vincoli in materia".
Il nostro dubbio era quindi fondato sull’esistenza di una normativa europea di questo genere ... l'On. Serracchiani a tal fine ha inviato una lettera alla Direzione Regionale di RFI per segnalare tale incongruenza.
Se a Tarvisio la questione sembra risolta grazie all'intervento della Cooperativa Valcanale, che gestisce la biglietteria, i servizi wc restano invece ancora chiusi a Gemona e Carnia.
Situazioni insostenibili, atteso che a Gemona sono ben oltre 500 i viaggiatori al giorno che usufruiscono del servizio integrato Trenitalia-Saf. Un atto dovuto poi, se si pensa che all'interno della stazione esiste un'attività di bar-buffet, concessa in locazione da RFI ad un privato. 
Stessa situazione a Carnia, la quale costituisce il più importante nodo dell'intermodalità treno-bus dell''Alto Friuli, visto che Carnia costituisce il capolinea di tutti i collegamenti verso Tolmezzo e i paesi del Canale del Ferro non serviti dalla ferrovia.
Chiediamo pertanto l'immediata riapertura dei servizi wc nelle stazioni di Gemona e Carnia, atteso che nessuna normativa giustifica la chiusura operata da RFI, e avviare altresì uno studio volto a concedere in comodato gratuito ai Comuni gli asset ferroviari non strategici, affinché vengano meglio gestiti secondo il principio di sussidiarietà (come da noi proposto nel nostro dossier "Operazione Stazioni Minori" ).
L'esempio virtuoso del Comune di Malborghetto è secondo noi da seguire e copiare, visto che da anni la piccola Amministrazione della Val Canale garantisce in maniera efficiente l'apertura e la chiusura, nonché la pulizia dei servizi igienici della stazione di Ugovizza-Valbruna.
Purtroppo RFI non è più in grado di gestire il suo immenso patrimonio immobiliare e per questo riteniamo, che sia necessario, oltre che opportuno, che queste strutture vengano prese in carico, con i dovuti incentivi e aiuti del caso, dalle Amministrazioni Locali; da sempre la stazione rappresenta uno dei biglietti da visita delle nostre città e uno dei punti più importanti sotto l'aspetto socio-economico.

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