Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 31 agosto 2010

Diario di un pendolare: 7° puntata. Trenitalia scusate per il disagio, ma siete su scherzi a parte !

Cari amici del Comitato,
sono 15 anni che faccio la vita del pendolare, durante i quali ho percorso oltre 300.000 km, pari a circa 6 volte il giro della Terra, viaggiando con ogni tipo di treno. Posso affermare di conoscere pregi e difetti di questo mezzo di locomozione, direi unico sia nel bene che nel male.
In questi anni sono stato testimone delle disavventure più inimmaginabili: dalla neve a bordo treno, alla mancanza di servizi igienici, viaggi al freddo polare o piacevoli saune, fino quasi ad avere “l’onere” di dirigere un autobus del servizio sostitutivo durante una delle “emergenze” causate dai disservizi di Trenitalia … quella si, vera e propria gloria, storia degna da raccontare ai nipoti !
L’episodio di ieri può essere più modestamente catalogato di normale routine: vale la pena però raccontare l’accaduto, soprattutto per testimoniare con quale diligenza e precisione il personale FS della stazione di Udine si sia prodigato per garantire all’Utenza un servizio di qualità …
Dovevo prendere il treno regionale n. 6024 delle ore 17.35 diretto a Tarvisio e proveniente da Trieste: il treno, regolarmente annunciato era segnalato in partenza dal binario 8., peraltro già con 15 minuti di ritardo... poi l’inizio di una tragicomica “commedia all’italiana”.
In pochi minuti si sono succeduti almeno una decina di annunci di ritardo della serie: “annuncio ritardo il treno regionale n. 6024 proveniente da Trieste e diretto a Tarvisio arriverà con 15 minuti di ritardo, ci scusiamo per il disagio” ... poi altri annunci in sequenza che annunciavano rispettivamente “ritardo di minuti 0” – “ritardo di minuti 20” – “ritardo di minuti 0” – “ritardo di minuti 25” – “ritardo di 40 minuti”, poi silenzio totale … chissà forse dopo tanto chiasso anche la voce elettronica di Trenitalia aveva perso ogni speranza (!)
Fantastico soprattutto l’annuncio del ritardo di minuti 0 (zero), effettuato 25 minuti dopo l’orario ufficiale di partenza del treno: è stato senza dubbio l’annuncio più originale che abbia mai sentito, molto apprezzato dai numerosi passeggeri in attesa !
Alla fine della fiera, dopo quasi 50 minuti di attesa e un numero indefinito di annunci, un volenteroso capotreno (fermato con “metodi sbrigativi” da alcuni viaggiatori) ha avvisato a voce i viaggiatori presenti sul binario che il treno n. 6024 per Tarvisio era stato soppresso e che la corsa sarebbe stata garantita dal treno n. 5998 (partenza alle ore 18.15), il quale era peraltro già presente da almeno un ora sul contiguo binario 7.
Alle ore 18.14 come una meraviglia è apparso un minuetto .. era il regionale 6024 !
Il treno dopo aver scaricato un centinaio di viaggiatori si è fermato a Udine, lasciando il “palcoscenico” ad una vecchia e sucida Ale 801, che puntualissima è partita alle ore 18.15 alla volta di Tarvisio, portando finalmente a casa gli sfortunati pendolari presenti.
L’episodio è poca cosa se confrontato con altri: 50 minuti di ritardo in tutto e un treno soppresso … poteva sicuramente andare peggio, tuttavia da perfettamente l’idea della situazione in cui versa il servizio regionale.
Alla fine scherzando e prendendo l’ennesimo disservizio con il solito buonumore, credevo di essere su scherzi a parte e mi chiedevo dov’era nascosta la telecamera: chissà magari in uno dei tanti buchi presenti sulle pensiline della stazione di Udine ?
L’unica consolazione è che Trenitalia ha ripreso la vecchia buona abitudine di “scusarsi per il disagio” … il servizio sarà pure insufficiente però almeno la buona educazione non manca !
Domani è un altro giorno, una nuova avventura attende i Pendolari, perché come diceva un mio amico ferroviere “dove finisce il buon senso incomincia la ferrovia” !
Saluti e buon viaggio a tutti !
Andrea Palese – Gemona del Friuli

venerdì 20 agosto 2010

Diario di un Pendolare: 6° Puntata. Il servizio integrato che non c'è

Desidero segnalare quanto segue:
Il giorno lunedì 9 agosto u.s. avevo necessità di andare da Moggio Udinese e Civitanova Marche. Il sabato precedente, trovandomi a Udine, mi sono recato in biglietteria per fare il biglietto: scelgo il treno IC delle 15,44 in partenza da Mestre che, senza cambi, mi permette di raggiungere Civitanova alle 20,19. In biglietteria mi propongono due opzioni per raggiungere Mestre:
1) corriera Saf n. TS 719 che parte da Moggio alle 9,50 e arriva a Udine alle ore 10.58 e con coincidenza comoda (ore 11.02) segue treno fino a Mestre;
2) corriera Saf n. TS 721 che parte da Moggio alle 10,36 e arriva a Udine alle ore 12.15: la coincidenza in questo caso è stretta di 10 minuti circa, in quanto il treno per Mestre parte alle ore 12.26.
Mi viene riferito che il biglietto è uguale e vale per le due opzioni.
Il lunedì mi faccio accompagnare alla stazioncina delle corriere di Moggio in tempo per le 9,50: purtroppo non avevo considerato il fatto che la corriera non si fermasse a Moggio Paese e quindi attendo la successiva corriera, dopo essermi sincerato che passi per la stazione delle corriere del paese.
La corriera giunge puntuale, ma dopo essere salito vengo a sapere che si ferma a Gemona e non prosegue per Udine (!). Mi rassicurano però che a Gemona troverò una coincidenza per Udine.
Giunto a Gemona scopro che la coincidenza non c'è, se non dopo oltre una ora (ore 12.25 con arrivo a Udine alle ore 13.20). Mi reco quindi in biglietteria per avere delucidazioni: il bigliettaio mi conferma che quella corriera doveva arrivare a Udine e mi consegna un modulo di reclamo per protestare!
Risolvo il problema telefonando in famiglia a Moggio e facendomi aiutare.
Il programma ufficiale di Trenitalia, come peraltro ribadito anche nelle due biglietterie di Udine e di Gemona fornisce l’informazione che la corriera del servizio integrato Saf n. TS 721 arrivi a Udine alle 12.15, invece nel mio caso si è fermata a Gemona.
Molte cordialità
Lucci Giacomo di Bruno
Moggio Udinese

martedì 17 agosto 2010

Veneto. Maximulte di Trenitalia addio:la Regione vara una nuova normativa.Nessuna multa per chi ha dimenticato l'abbonamento

La Regione Veneto dice stop alle maxi-multe inflitte da Trenitalia a viaggiatori e abbonati trovati senza biglietto o titolo di viaggio irregolare sui convogli regionali. Per questo la Giunta - ha annunciato l'assessore alla mobilità, Renato Chisso -, ha varato una specifica legge "soft" per addolcire l'entità delle sanzioni finora applicate da Trenitalia sui convogli locali. Prima di questo ddl la Regione con il federalismo ferroviario del 1998 non aveva normato la materia rimandando all'articolato della legge nazionale sui servizi ferroviari. «Siamo stati ingannati in buona fede - ha detto Chisso -. Non potevamo immaginare che Trenitalia avrebbe applicato sanzioni di entità francamente abnorme». Il nuovo disegno di legge introduce un regime sanzionatorio specifico, prevedendo che la violazione degli obblighi relativi ai titoli di viaggio comporta «il pagamento della tariffa ordinaria in vigore per la classe di viaggio occupata dal trasgressore» e una sanzione amministrativa da «quaranta a centocinquanta volte la tariffa ordinaria regionale relativa alla prima fascia chilometrica di corsa semplice di seconda classe». Il pagamento sarà minimo se fatto all'atto della contestazione, o nei tre giorni successivi. Niente multa poi per chi ha dimenticato l'abbonamento; la sanzione sarà dovuta «solo se l'interessato non esibisce l'abbonamento ad una stazione entro i tre giorni successivi». Inoltre, chi è senza biglietto ma una volta sul treno regionale avvisa subito il controllore «è ammesso alla regolarizzazione con il pagamento del biglietto a bordo del treno, con una maggiorazione pari a quattro volte la tariffa ordinaria regionale relativa alla prima fascia chilometrica di corsa semplice di seconda classe, oltre al costo del biglietto». Nessuna maggiorazione però è dovuta se la biglietteria di stazione è chiusa, se la stazione è priva di biglietteria, o per il mancato funzionamento delle emettitrici automatiche, o la chiusura o assenza di punti vendita alternativi di titoli di viaggio. Analogo trattamento è applicato al viaggiatore in possesso di biglietto non convalidato, che sale su un treno regionale e richiede al personale di bordo la convalida. La maggiorazione, infine, non è dovuta da parte dei viaggiatori con capacità motoria ridotta, derivante da causa fisica, anche temporanea, o psichica, in possesso del relativo certificato medico.
Questa normativa agevolerà i viaggiatori corretti. Come già avviene per il trasporto regionale di Emilia Romagna e Lombardia anche nel Veneto verrà introdotta la sanzione minima di 5 €. Esempio concreto: un viaggiatore che sale oggi su un treno regionale e intende raggiungere Venezia S.L. da Padova (fascia 40 km € 2,90), essendo la stazione in questione munita di biglietteria ed emettitrici, se sprovvisto di biglietto, sia che avvisi o no il Capotreno paga subito a bordo treno ben € 52,90. Questo non è giusto perchè equipara l'onesto al disonesto. Con la nuova normativa invece, l'onesto che avviserà subito il Capotreno pagherà solo € 7,90 (5 di sanzione + 2,90 biglietto). Per il viaggiatore - portoghese le cose non dovrebbero cambiare (€ 52,90 se paga subito a bordo treno, € 102,90 col verbale, se paga entro 15 giorni e ben 202,90 € se paga oltre i 15 giorni).
Un plauso quindi all'iniziativa della Regione Veneto, la quale dimostra ancora una volta di essere allavanguardia e sensibile nei confronti dell'Utenza. Ci auguriamo che l'esempio serva anche alla nostra Regione in maniera che si possa finalmente incominicare anche in Friuli a cambiare marcia, istituendo strumenti di giustizia sociale a garanzia degli Utenti, come ad esempio "i bonus" o specifiche normatiìve volte a differenziare i comportamenti dei viaggiatori in buona fede dai quelli disonesti.

lunedì 9 agosto 2010

Un’estate da dimenticare per i treni Fvg

In 21 giorni 98 corse soppresse, 4 e mezza ogni giorno senza risparmiare aree della Regione. Un luglio da dimenticare per il trasporto ferroviario passeggeri in Friuli Venezia Giulia. Ad essere maggiormente colpita è stata la Udine-Trieste, ma non sono mancati problemi per i collegamenti in Carnia e per la Trieste- Portogruaro.Coincidenze sfortunate? No, insufficienza di materiale rotabile adeguato. Lo dimostra il fatto che nei primi giorni di agosto – con alcune linee ferme per lavori di manutenzione – la situazione si è già normalizzata perché i treni “sani” a disposizione sono di più. Ma a settembre cosa accadrà?
LUGLIO «Forse anche i treni soffrono il caldo e hanno bisogno di ferie» scherza un pendolare. Battute a parte, il mese scorso non sarà tra quelli da ricordare per i viaggiatori della regione. Da lunedì 5 luglio a domenica 25, in regione sono stati soppressi 98 treni. Molti sostituiti con trasferimenti in autobus, in diversi casi l’emergenza è stata risolta con il dirottamento su altra linea. Ma con quali disagi? «A volte è diventare matti – spiega un pendolare della Udine-Trieste – perchè quando acquisisci la certezza che il tuo treno non partirà, nello stesso momento diventi consapevole del fatto che non sai quando arriverai a casa o al lavoro. Perché le comunicazioni sono carenti per non dire inesistenti, perché la confusione regna sovrana. Se poi, come nel mese di luglio, si aggiunge il caldo e il nervosismo che ne deriva la situazione è facile da immaginare».
LA CLASSIFICA La situazione peggiore si è verificata sulla Udine –Trieste (andata e ritorno) dove le corse soppresse sono state complessivamente 33. Non si è discostata di molto la situazione sulla Casarsa Portogruaro (e ritorno): nelle due direzioni le corse cancellate (e il più delle volte autosostituite) sono state in tutto 27. Non mancano nella lista Trieste-Portogruaro, Trieste-Venezia, Udine-Venezia, Tarvisio-Udine-Cervignano, Tarvisio-Carnia, Trieste-Udine-Sacile, Udine-Carnia, Pinzano-Sacile. IL RIMEDIO Il più delle volte le corse sono state autosostituite ovvero si sono trasformate in viaggi in autobus “con tempi infiniti” evidenziano i pendolari. In altri casi, quando possibile, i pendolari sono stati trasferiti sul altri treni, ma anche in questo caso il passaggio non è stato certo indolore. LE CAUSE Secondo fonti delle ferrovie l’emergenza di luglio è presto spiegata: la causa è la mancanza di materiale, un numero insufficiente di treni per garantire tutte le corse. Molti convogli, infatti, sono guasti ed altri fermi per manutenzione. Ad agosto si sono fermate per lavori – sostituite con autocorse - due linee minori (la Casarsa-Portogruaro e la Sacile-Gemona” e questo rappresenta una boccata d’ossigeno, permette di aumentare il numero di mezzi a disposizione per le altre corse. Ma dopo le ferie cosa accadrà? «Per quanto potremo reggere questa situazione?» chiedono i pendolari. «Miglioramenti ce ne sono stati nella gestione dei ritardi, ma se il problema sono i treni insufficienti sarà difficile che non si verifichino altri disagi a pieno regime».
IL CASO A dare l’idea di un viaggio di ordinaria follia, è il racconto di un recente episodio riportato dal “Nodo di Udine”, uno dei comitati di pendolari che sorvegliano le condizioni del traffico ferroviario in regione. L'ennesimo disservizio all'utenza, ha come teatro la stazione di Buttrio, «ma essendo l'ultima stazione della linea Trieste-Udine, la stessa situazione si è presentata alle stazioni precedenti: treni annullati, avvisi contrastanti, su internet i treni erano dati in viaggio anche se con ritardo, ma in effetti erano cancellati mentre i messaggi sonori davano servizi sostitutivi di autocorse. Dove? Quando? Alla fine noi viaggiatori diretti a Udine, siamo stati "raccolti" eccezionalmente dal regionale 2855 dopo che le zanzare tigre avevano già fatto il loro. La stazione di Buttrio, come tutte le stazioni minori, oramai non è più presidiata, non esiste wc o semplice rubinetto con acqua potabile. Non c’erano treni, nè messaggi. Non c’era niente: vedevamo transitare solo treni merci (quelli sì girano perché non dipendono più da Trenitalia)». Si chiedono i pendolari: «Sono forse segni di un paese civile?» (Articolo di Martina milia, tratto dal Messaggero Veneto del 09.08.2010).

Lasciamo ai lettori ogni commento in merito.
Restiamo ancora in attesa di ricevere una, dicasi una, risposta in merto alle oltre 40 mail di segnalazione - reclamo, spedite in questi ultimi 7 mesi alla Regione e della Direzione Regionale Trenitalia.
Loro - dicono - stanno lavorando ... infatti i risultati sulla qualità del servizio sono dinanzi agli occhi di tutti ! Andiamo avanti così perché al peggio non c'è mai fine !
Buon viaggio a tutti !
Segreteria Comitato Alto Friuli